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alteregpCari utenti di xLegion,
quando è nata l’idea di questa rubrica, che si prefigge lo scopo di far conoscere ed apprezzare agli utenti della rete il lavoro di tanti artisti di talento, ho pensato che non ci sarebbe stato argomento più affascinante per avvicinarsi all’arte se non quello che ha ad oggetto l’opera d’arte come strumento d’indagine dell’Alter Ego, letteralmente “l’altro io”, quello che si nasconde nei meandri della mente, di cui spesso non se ne ha coscienza, la zona d’ombra che dimora in noi… il nostro lato oscuro ...
Non siamo tutti capaci di essere gli intronauti di noi stessi, ma è innegabile l’esistenza del cosiddetto lato oscuro, di quell’immagine distorta che si riflette nello specchio dell’interiorità ma che spesso nascondiamo a noi stessi, la soffochiamo, la neghiamo, mentre il più profondo “sentire”, quello che sta sotto l'epidermide, sotto il visibile, è proprio quello di cui sto parlando… e tutto dipende da quanto la mente sia in grado di autoesplorarsi.
Sarà mio fine, dunque, quello di sviscerare attraverso le visioni di alcuni artisti, la inequivocabile dualità che anima e rende vivo l’Essere Umano, cercando di fare luce sulle zone d’ombra dell’io, per tirarne fuori tutti gli aspetti che costituiscono i limiti ed i confini tra il conscio e l’inconscio, tra l’istinto e la ragione.
Mi ha sempre affascinato infatti la ricerca del vero Sé di ciascuno, la ricerca di quella parte interiore che è in continua metamorfosi, fluida come l’acqua che, insinuandosi nei luoghi più oscuri della nostra mente, alberga nelle profondità dell'Essere.
Scenderemo negli inferi per poi risalirne maggiormente consapevoli di chi siamo e dove vogliamo arrivare.
Affronteremo la paura per ciò che non conosciamo e faremo sì che essa costituisca, una volta affrontata, la bussola per il nostro cammino.
Inizieremo dal riconoscere gli istinti primordiali, gli stessi che nonostante l’evoluzione dei tempi fanno di noi gli esseri viventi più vicini agli animali che agli uomini, liberati dalle sovrastrutture culturali che si sono stratificate nelle menti durante il corso del tempo.
Cercheremo di vedere ciò che produce l'uomo quando sa guardare dentro di Sé senza pre-giudizi.
E quale mente migliore, se non quella creativa di un’artista, riesce a rendere visibile agli occhi quest’io invisibile che con l’opera d’arte viene immortalato nell’immagine?
L’artista, infatti, attraverso i colori o addirittura l’assenza di colore, attraverso le forme e gli stessi materiali utilizzati per dare vita all’opera, riesce a sagomare le emozioni e le sensazioni inconsce, a trasmetterci messaggi sub limen, che per mezzo del codice cifrato della sua creatività, rimangono inconsapevolmente nella memoria dell’osservatore. L’artista diventa così il persuasore occulto dell’Altro Io.
E l'Arte costituisce a mio avviso, il più efficace “medium”, ossia lo strumento migliore per esplorare tali abissi.
Diceva Oscar Wilde: “..ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero.” Ecco, questo è il punto di vista dal quale partiremo: l’Arte come maschera, ossia come strumento per mezzo del quale si svela l’autentico Sé dell’uomo.
Cercheremo, quindi, attraverso l'osservazione delle opere degli artisti di dare un significato più profondo ai termini sofferenza, paura, dolore, piacere, sessualità, erotismo, nevrosi, ossessione e feticismo, superando l'aspetto legato alle immagini dalle quali le nostre menti sono quotidianamente pervase, quale consumistico prodotto proveniente dai mezzi di informazione ed intrattenimento che usiamo normalmente (e da cui siamo usati).
Ma perché fare tutto ciò? Quale lo scopo di tanto lavoro?
Per amore di verità forse? … o invece per giungere alla consapevolezza della propria natura?
Insomma, il fine che mi propongo è quello di porre me e Voi di fronte ad un’opera d’arte tentando di percepirne le sensazioni che trasmette, l’energia impressa nella stessa dall’artista e leggerne il significato, e di leggerlo, quasi fosse un libro illustrato con immagini che normalmente ne costituiscono le parole.
E’ questo il profilo dell’arte che vorrei mostrarvi, con riflessioni, suggerimenti e approfondimenti e farvi provare, anche solo per un istante, i sintomi dell’ignota Sindrome di Stendhal.
…e quando sarete divenuti vittime della sindrome, sarete risucchiati nel quadro, nell’opera stessa, diventando un tutt’uno con essa, cesserete di “guardare” e finalmente… vedrete!

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Alter Ego
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